14. Der Schleien der Bestrice
0
G
C
ione halcanica
Corrière Berlinese
Jerbia
#lla Sera)
6 marzo, notte. ILa tragedia di Bologna
re berlinese, Ar¬
oraneamente in
e la“ pizza, di Roma
#lo interessante
juestione mace¬
(Nostra corrtspondenza)
arole che in ogs
Berlino, 14 marzo.
egglare 11 21 p
(V). Naturalmente, tutto ciö: tragedia felsinea
regno diSe
1
e Commedia quirita sul palcoscenico. Decisamente:
ialmente pfvolto
(ala Serbis asi poeti tedeschi non trovano & stoffa 8 nella loro
21 annibdi'sug
orziné neffa pe placida, monotona patria; se ne vogliono, biso¬
neroyperché cost
gna che scendano, col biglietto circolare e con la
gis del Sovrani
fantasia, di là delle Alpi. Lä ce n'e a bizzeffe.
Fdi vedere qua߬
II Rinascimento italiano specialmente é uno
geitafe
5ni, 8 d
sconfinato campo di studi e d’impressioni. E que¬
lla Serhia neisa
sta volta chi vi ha steso la mano — e l’ha avuta
stero serbo d’sl¬
felice — non & uno dei soliti pedanti. E’ un poeta
e1 Ministero bul¬
vero: Arturo Schnitzler, il viennese audace, i eni
confidenziale a
Pirof, Simich
gagliardi lavori in un atto hanno portato sul pal¬
a Bulgaria divt¬
coscenico tedesco uno spirito che, in verità, non gli
umó Vardar, che
e abituale. Ma nel Velo di Beatrice dalle hio¬
(situati al con¬
erbia) e sbocca
rite valli egli assorge alle alte cime dell’arte. Cin¬
mare 1I confine
que atti ed in versi! Cio sarebbe meno che niente
quella bulgara.
se attie versi non fossero spesso buoni: talvolta
doveva spettare
serbl. II confine
affascinanti gli uni, quasi sempre vigorosi gli al¬
lfuenza era for¬
tri. Si provi qualcuno a tradurre questa tragedia,
ra-Dagh; quello
ma in versi altrettanto ben fatti; e le platee
ecia. La Serbia
d’Italia andranno a rumore.
Monastir e parte
ella Macedonia:
Siamo al principio del secolo XVI. Tutta l’Ita¬
lia & un campo di battaglia. Le cento città sono
rra comüne con¬
in guerra, und contro l’altra, e, se non tutte, mol¬
podgio delle po¬
#e I1 suo plano.
tissime contro il Papato, contro Alessandro VI,
Je non sarebbe
cui ogni mezzo & Luono per conseguire maggiore
potenza. Cesare Borgia, degno figlio e genial si¬
scttoposto quel
ape Ferdinando,
cario del Papa, assedia Bologna, che ancora ob¬
vrebbe respinto.
bedisce al giovine duca Bentivoglio. Tutti, nella
ragionevolmente
forte città, si preparano all’ultima, disperata di¬
Macedonia, men¬
Turchia, per la
fesa. Solo il poeta Filippo Loschi ozia fantasti¬
sole soluzton!
cando nei suo delizioso giardino. Che gliene im¬
Macedonia alla
porta di Bologna e del Papato? Egli non pensa,
in autonomia
num vive che per Beatrice, la sedicenne figliuola
overno bulgaro
sta dal Simich.
d’un vecchio ed orrnai mezzo idiota maestro in
esnt, perche ri¬
araldica. Per lei s’é sciolto dall’ant co legame con
0 appartenere
Teresina, la bella patrizia, soreila del suo amnico
totlor d
rattutto facevn
Andrea In lei soltanto vede il suo avvenire, i1
aziona
suo ideale. Ma appunto perché grande & questo
dichiarava ###
suo amore, una sola parc'la di Beatrice besta a
tal divialese.
lenzione
offuscarne, se non ad annientarne, il bellissimo
ra d'mfluenza
sogno. L incauta fanciulla gli racconta d’ avere
sunglackato di
veduto in sogno il duca Bentivoglio e sé stessa di¬
gnati dall'arti¬
Huonza austro¬
ventata sposa di qeello, duchessa di Bologna! La
rebbe superato Genna vanitosa non pud esser l’ideale dell'artista.
potenze, esse] La femmina, pronta a vendersi per diventare du¬
chessa, non ha piü nulia che fare con la sua Bea¬
e quanto alln.
0 vinto la Tur¬
trice! E in verità ella non & pura che nelle mem¬
obero avuto da
bra, ma l'anima sua & guasta, perversa. Demt¬
0 avverate; 11
vierge di quell’evo tragico, ella & l’incontaminata
prudente da
peccatrice, II pittore la scrccia, il duca non si fa
erte e perlec¬
vivol Ed ella che, poco prima baciava l’artista e
ria é costretta
sognava del serto ducale, si consola pensando a
che. laddove
una insurre- provvedersi, frattanto, d’un marite dovizioso. Vit¬
inata in con-torino, giovane, é i confidente di suo fratello, 11
a. quanto an¬
braccio destro del padre? Di tütto ciö non gliene
le parti deila
inabbero alla
cale. E' ricco: questo le basta l
2
+ cui la Ser¬
Gia Beatrice é in procinto di recarsi con Vit¬
unsenso delle
nturoso. Non
torino all'altare quando lo sguardo del duca si
la pace; von
incontra nel suo. Per una notte soltanto egli la
e mai rinun¬
vorrebbe, per quella notte che precede la sun ro¬
1 Novibazar.
ol Montene¬
vina, forse la sua morte. Ma Beatrice & buona
uns. grande
calcolatrice. Sa fare i suoi patti. Un po di mo¬
ell'Inghilter¬
rale, a tempo e luogo, non guasta, specialmente
#aliri inte¬
le castagne
quando si tratta di diventare duchessa. E Benti¬
ia quhle al¬
voglio accondiscende. Gran nozze a palazzo e, in
in interesse
W
box 20/4
A tutto questo macello si potrebbe davvero sorri¬
dere se lo Schnitzler, anche malgrado i monologhi
e l’interpretazione al solito orribile del Deutschen
Slia
Theater — il primo teatro di prosa della Germa¬
nia! — non avesse saputo dargli le grandi classi¬
che linee dell’arte antica.
Luca B
KP
16210
Ahi! Non cosi Ermanno Katsch, con fa #cöm¬
media storica in quattro atti v — vulgo pissa —
romans: Za festa della pittoria. Sulla copertina
D
del lil che tramanda ai posteri questa gemma
delle ccene, sta lungo disteso un ucmo barbuto,
hecess
che brandisce un enorme pennello. E'la vera im¬
cudend
magine dell’autore che ha lasciato, pur troppo, la
fondam
tavolozza per la penna o è il simbolo del suo
cüre
erce che ha fatto altrettanto? In ogni caso Marco
uitii
sard be
Pacuvio si & meritato la brutta sorte che gli &
che n0
toccata per aver dato un cosi brutto esempio a
II camn
Hermann Katsch!
son a#
non
E quattro atti di questa roba! Ma — meno male
que inn
sono presto detti e paiono piuttosto puppazzetti
esempf
di storia rcmana ad uso dei bimbi. — Puppazzetto
biamo
primo: Pacuvio lascia stare la pittura, si dedica
Kom
pure
alla poesia, perpetra una Yiong e la sua brava
d
moglie esclama: . Dei degli Dei! Mai fosse vis¬
suta una Iliona! Non saresti diventato cosi matto
da legare! : Pacuvio farà rappresentare la sua
tragedia in onore di Scipione l’Africano, reduce
I1
vittorioso e trionfante. Per giunta inventa un con¬
gegno per abbassar e far sparire le quinte e
310
diventa cosi il santo patrono dei macchinisti da
mun
palcoscenico. — Puppazzetto secondo: Una taver¬
potren
potrent
na sull'Aventino: mimi, flautisti, gladiatori e..,
murar
sacerdoti a d’ultimo ordine s, nota prudentemente
il programma del timorato regio teatro. Scipione
terizi
l’Africano non ha di meglio a fare che bazzicare in
ne, ch
medig
quell'antro, conoscervi Pacuvio e aggradire la de¬
posta
dica del suo Tiona. — Puppazzetto terzo: Prova
ta ca
generale con relativo abbassamento di quinte. Sci¬
che
per #
pione, che decisamente ha buon tempo, assiste an¬
glung
che alla gran prova. L'abbassamento val benone,
resist
ma con le quinte si abbassa anche l’attore Furio
nere
Foces, che era un po' in cimberli. Egli precipita
ment
e con lui l'7Ziona. II pubblico — quello del teatro
strati
romano — fischia. Visto che con quella roba li non
mattd
sulla
si farà cassetta, un creditore si porta via sempli¬
in mn
cemente, gonne schiavo, Pacuvio in persona. Sei¬
cato
pione l’Africano fa il nesci. — Puppazzetto quar¬
8III
to#. Ma a chi contarla ancora la trista storia indag
di Pacuvio e della sua tragediu? Beati quelli che
sie
non sanno il tedesco imperocché essi non avranno
Anci
udito quanto declamava un pittore-poeta fatto
pariy
delle
schiavo & onoreranno ancora la mernoria del grande
Scipiona! Io, dopo iersera, gli ho perduto tutto il
Belta
rispetto. Eppure me ne avevano fatto un cosi bei
damé
di co
pezzo di guerriero! E l’intendenza dei regi teatri
senzd
ha snocciolato per questo suo trionfo di carta pesta
conti#
tanti denari quanti Roma forse non ne spese per
altri
potrel
condurlo in Campidoglio a ringraziare gli Dei.
be un
Ringraziamoli anche noi che la. g pizza e se la sono
invece
inghiottita i buoni tedeschi.
potrei
ricos
Particolari sulla spedizione Charcot
V1
Charcot cil libro del Duca degli Abruzzi
E' noto al nostri lettorl, per sverlo gia annun¬
Hie
g0#t
ziato nei gioml sgorsi, che il dott. Charcot, figliuolo
Sareni
del grande cllnico, si prepara ad und spedizione
sere
al Polo Nord, la quale sard unicamente scientifica;
gettab
ei comnpagni dello Charcot non sarenno percio plü
viment
degli scienziati che dei marinal.
Nol partiremo — ha detto Charcot a lean Carrère
clis de
che lo ha intervistato recentemente — tra i! 15 e
la
il 20 di maggio: raggiungeremo anzitutto le isole
elemen
Loffoden dove completerero iI nostro approvvi¬
Quanto
gionainento; di la, dopo una breve sor'a, parti¬
renlo per lo Spitzberg, e di là andremo verso laj bronzi
menti
nucva Zelanda, termine del nostro viaggio. In
ricomp
quest’isola polare noi ci preponiamo di compire
la magzior parte delle nostre ricerche scientifiche.
0
G
C
ione halcanica
Corrière Berlinese
Jerbia
#lla Sera)
6 marzo, notte. ILa tragedia di Bologna
re berlinese, Ar¬
oraneamente in
e la“ pizza, di Roma
#lo interessante
juestione mace¬
(Nostra corrtspondenza)
arole che in ogs
Berlino, 14 marzo.
egglare 11 21 p
(V). Naturalmente, tutto ciö: tragedia felsinea
regno diSe
1
e Commedia quirita sul palcoscenico. Decisamente:
ialmente pfvolto
(ala Serbis asi poeti tedeschi non trovano & stoffa 8 nella loro
21 annibdi'sug
orziné neffa pe placida, monotona patria; se ne vogliono, biso¬
neroyperché cost
gna che scendano, col biglietto circolare e con la
gis del Sovrani
fantasia, di là delle Alpi. Lä ce n'e a bizzeffe.
Fdi vedere qua߬
II Rinascimento italiano specialmente é uno
geitafe
5ni, 8 d
sconfinato campo di studi e d’impressioni. E que¬
lla Serhia neisa
sta volta chi vi ha steso la mano — e l’ha avuta
stero serbo d’sl¬
felice — non & uno dei soliti pedanti. E’ un poeta
e1 Ministero bul¬
vero: Arturo Schnitzler, il viennese audace, i eni
confidenziale a
Pirof, Simich
gagliardi lavori in un atto hanno portato sul pal¬
a Bulgaria divt¬
coscenico tedesco uno spirito che, in verità, non gli
umó Vardar, che
e abituale. Ma nel Velo di Beatrice dalle hio¬
(situati al con¬
erbia) e sbocca
rite valli egli assorge alle alte cime dell’arte. Cin¬
mare 1I confine
que atti ed in versi! Cio sarebbe meno che niente
quella bulgara.
se attie versi non fossero spesso buoni: talvolta
doveva spettare
serbl. II confine
affascinanti gli uni, quasi sempre vigorosi gli al¬
lfuenza era for¬
tri. Si provi qualcuno a tradurre questa tragedia,
ra-Dagh; quello
ma in versi altrettanto ben fatti; e le platee
ecia. La Serbia
d’Italia andranno a rumore.
Monastir e parte
ella Macedonia:
Siamo al principio del secolo XVI. Tutta l’Ita¬
lia & un campo di battaglia. Le cento città sono
rra comüne con¬
in guerra, und contro l’altra, e, se non tutte, mol¬
podgio delle po¬
#e I1 suo plano.
tissime contro il Papato, contro Alessandro VI,
Je non sarebbe
cui ogni mezzo & Luono per conseguire maggiore
potenza. Cesare Borgia, degno figlio e genial si¬
scttoposto quel
ape Ferdinando,
cario del Papa, assedia Bologna, che ancora ob¬
vrebbe respinto.
bedisce al giovine duca Bentivoglio. Tutti, nella
ragionevolmente
forte città, si preparano all’ultima, disperata di¬
Macedonia, men¬
Turchia, per la
fesa. Solo il poeta Filippo Loschi ozia fantasti¬
sole soluzton!
cando nei suo delizioso giardino. Che gliene im¬
Macedonia alla
porta di Bologna e del Papato? Egli non pensa,
in autonomia
num vive che per Beatrice, la sedicenne figliuola
overno bulgaro
sta dal Simich.
d’un vecchio ed orrnai mezzo idiota maestro in
esnt, perche ri¬
araldica. Per lei s’é sciolto dall’ant co legame con
0 appartenere
Teresina, la bella patrizia, soreila del suo amnico
totlor d
rattutto facevn
Andrea In lei soltanto vede il suo avvenire, i1
aziona
suo ideale. Ma appunto perché grande & questo
dichiarava ###
suo amore, una sola parc'la di Beatrice besta a
tal divialese.
lenzione
offuscarne, se non ad annientarne, il bellissimo
ra d'mfluenza
sogno. L incauta fanciulla gli racconta d’ avere
sunglackato di
veduto in sogno il duca Bentivoglio e sé stessa di¬
gnati dall'arti¬
Huonza austro¬
ventata sposa di qeello, duchessa di Bologna! La
rebbe superato Genna vanitosa non pud esser l’ideale dell'artista.
potenze, esse] La femmina, pronta a vendersi per diventare du¬
chessa, non ha piü nulia che fare con la sua Bea¬
e quanto alln.
0 vinto la Tur¬
trice! E in verità ella non & pura che nelle mem¬
obero avuto da
bra, ma l'anima sua & guasta, perversa. Demt¬
0 avverate; 11
vierge di quell’evo tragico, ella & l’incontaminata
prudente da
peccatrice, II pittore la scrccia, il duca non si fa
erte e perlec¬
vivol Ed ella che, poco prima baciava l’artista e
ria é costretta
sognava del serto ducale, si consola pensando a
che. laddove
una insurre- provvedersi, frattanto, d’un marite dovizioso. Vit¬
inata in con-torino, giovane, é i confidente di suo fratello, 11
a. quanto an¬
braccio destro del padre? Di tütto ciö non gliene
le parti deila
inabbero alla
cale. E' ricco: questo le basta l
2
+ cui la Ser¬
Gia Beatrice é in procinto di recarsi con Vit¬
unsenso delle
nturoso. Non
torino all'altare quando lo sguardo del duca si
la pace; von
incontra nel suo. Per una notte soltanto egli la
e mai rinun¬
vorrebbe, per quella notte che precede la sun ro¬
1 Novibazar.
ol Montene¬
vina, forse la sua morte. Ma Beatrice & buona
uns. grande
calcolatrice. Sa fare i suoi patti. Un po di mo¬
ell'Inghilter¬
rale, a tempo e luogo, non guasta, specialmente
#aliri inte¬
le castagne
quando si tratta di diventare duchessa. E Benti¬
ia quhle al¬
voglio accondiscende. Gran nozze a palazzo e, in
in interesse
W
box 20/4
A tutto questo macello si potrebbe davvero sorri¬
dere se lo Schnitzler, anche malgrado i monologhi
e l’interpretazione al solito orribile del Deutschen
Slia
Theater — il primo teatro di prosa della Germa¬
nia! — non avesse saputo dargli le grandi classi¬
che linee dell’arte antica.
Luca B
KP
16210
Ahi! Non cosi Ermanno Katsch, con fa #cöm¬
media storica in quattro atti v — vulgo pissa —
romans: Za festa della pittoria. Sulla copertina
D
del lil che tramanda ai posteri questa gemma
delle ccene, sta lungo disteso un ucmo barbuto,
hecess
che brandisce un enorme pennello. E'la vera im¬
cudend
magine dell’autore che ha lasciato, pur troppo, la
fondam
tavolozza per la penna o è il simbolo del suo
cüre
erce che ha fatto altrettanto? In ogni caso Marco
uitii
sard be
Pacuvio si & meritato la brutta sorte che gli &
che n0
toccata per aver dato un cosi brutto esempio a
II camn
Hermann Katsch!
son a#
non
E quattro atti di questa roba! Ma — meno male
que inn
sono presto detti e paiono piuttosto puppazzetti
esempf
di storia rcmana ad uso dei bimbi. — Puppazzetto
biamo
primo: Pacuvio lascia stare la pittura, si dedica
Kom
pure
alla poesia, perpetra una Yiong e la sua brava
d
moglie esclama: . Dei degli Dei! Mai fosse vis¬
suta una Iliona! Non saresti diventato cosi matto
da legare! : Pacuvio farà rappresentare la sua
tragedia in onore di Scipione l’Africano, reduce
I1
vittorioso e trionfante. Per giunta inventa un con¬
gegno per abbassar e far sparire le quinte e
310
diventa cosi il santo patrono dei macchinisti da
mun
palcoscenico. — Puppazzetto secondo: Una taver¬
potren
potrent
na sull'Aventino: mimi, flautisti, gladiatori e..,
murar
sacerdoti a d’ultimo ordine s, nota prudentemente
il programma del timorato regio teatro. Scipione
terizi
l’Africano non ha di meglio a fare che bazzicare in
ne, ch
medig
quell'antro, conoscervi Pacuvio e aggradire la de¬
posta
dica del suo Tiona. — Puppazzetto terzo: Prova
ta ca
generale con relativo abbassamento di quinte. Sci¬
che
per #
pione, che decisamente ha buon tempo, assiste an¬
glung
che alla gran prova. L'abbassamento val benone,
resist
ma con le quinte si abbassa anche l’attore Furio
nere
Foces, che era un po' in cimberli. Egli precipita
ment
e con lui l'7Ziona. II pubblico — quello del teatro
strati
romano — fischia. Visto che con quella roba li non
mattd
sulla
si farà cassetta, un creditore si porta via sempli¬
in mn
cemente, gonne schiavo, Pacuvio in persona. Sei¬
cato
pione l’Africano fa il nesci. — Puppazzetto quar¬
8III
to#. Ma a chi contarla ancora la trista storia indag
di Pacuvio e della sua tragediu? Beati quelli che
sie
non sanno il tedesco imperocché essi non avranno
Anci
udito quanto declamava un pittore-poeta fatto
pariy
delle
schiavo & onoreranno ancora la mernoria del grande
Scipiona! Io, dopo iersera, gli ho perduto tutto il
Belta
rispetto. Eppure me ne avevano fatto un cosi bei
damé
di co
pezzo di guerriero! E l’intendenza dei regi teatri
senzd
ha snocciolato per questo suo trionfo di carta pesta
conti#
tanti denari quanti Roma forse non ne spese per
altri
potrel
condurlo in Campidoglio a ringraziare gli Dei.
be un
Ringraziamoli anche noi che la. g pizza e se la sono
invece
inghiottita i buoni tedeschi.
potrei
ricos
Particolari sulla spedizione Charcot
V1
Charcot cil libro del Duca degli Abruzzi
E' noto al nostri lettorl, per sverlo gia annun¬
Hie
g0#t
ziato nei gioml sgorsi, che il dott. Charcot, figliuolo
Sareni
del grande cllnico, si prepara ad und spedizione
sere
al Polo Nord, la quale sard unicamente scientifica;
gettab
ei comnpagni dello Charcot non sarenno percio plü
viment
degli scienziati che dei marinal.
Nol partiremo — ha detto Charcot a lean Carrère
clis de
che lo ha intervistato recentemente — tra i! 15 e
la
il 20 di maggio: raggiungeremo anzitutto le isole
elemen
Loffoden dove completerero iI nostro approvvi¬
Quanto
gionainento; di la, dopo una breve sor'a, parti¬
renlo per lo Spitzberg, e di là andremo verso laj bronzi
menti
nucva Zelanda, termine del nostro viaggio. In
ricomp
quest’isola polare noi ci preponiamo di compire
la magzior parte delle nostre ricerche scientifiche.