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spesso.
fianco, sedeva là...... qui Habicht,
GlORGIO
il glovane comice, con¬
Vedi, 10 l’ho gettato dalla finestra il mio oboe. Gli imbe-
cilli hanno gridato: "Non ha più nulla in testa!" Io
lascio gridare. Al vero artista non può venirgli nulla in
testa perchè ha tutto in sè... ha l'esuberanga interiore.
Questo è, da questo dipende.
EDDARDO
E' come, se io ti avessi ascoltato ieri per l'ultima volta...
davvero! Io non posso persuadermi che noi ci siamo rivedu-
ti oggi per la prima volta....da quella festa d'addio, il
vent'otto aprile.
GOIGIORGIO
Non era una festa d'addio. Solo per caso.....
EDOARDO
Per me era. Io avevo già in tasca il mio contratto per
Boston. Non ti ricordi più? Si è bevuto al mio avvenire;
tu hai anche fatto ua discorso. Non ti rammenti?.... Ah!
che serata! Si ripenso come ad un sogno. Came se fosse sta-
ta la prima sera di primavera che io avessi vissuto. Sede-
vame sotto degli alti alberi, in duelunghe tavole che s'eran
dovute accostare. Sulle tavole erano accese delle force.